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Esito a lungo termine della rivascolarizzazione coronarica profilattica nei pazienti ad alto rischio cardiaco che si devono sottoporre a intervento di chirurgia vascolare maggiore


La rivascolarizzazione coronarica profilattica in pazienti sottoposti a chirurgia vascolare con coronaropatia estensiva non è risultata associata a un miglioramento dell’esito post-operatorio immediato, tuttavia i potenziali benefici a lungo termine restano non bene definiti.

I Ricercatori del DECREASE Study Group hanno condotto uno studio per valutare i benefici a lungo termine della rivascolarizzazione coronarica profilattica in questi pazienti.

Dei 1.880 pazienti in lista per chirurgia vascolare maggiore, 430 avevano 3 o più fattori di rischio ( età maggiore di 70 anni, angina pectoris, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca, ictus, diabete mellito e insufficienza renale ).

I pazienti con ischemia estesa indotta da stress ( maggiore o uguale a 5 segmenti, o maggiore o uguale a 3 pareti ) sono stati assegnati in modo random a una rivascolarizzazione aggiuntiva.

In totale, 101 pazienti hanno mostrato ischemia estensiva e sono stati assegnati a rivascolarizzazione ( n=49 ) oppure no ( n=52 ).

Dopo 2.8 anni, il tasso di sopravvivenza generale è stato del 64% per pazienti assegnati in maniera casuale a nessuna rivascolarizzazione coronarica pre-operatoria, contro il 61% per i pazienti assegnati a rivascolarizzazione coronarica pre-operatoria ( hazard ratio [ HR ]: 1.18; p=0.61 ).

I tassi di sopravvivenza libera da morte per tutte le cause, infarto miocardico non fatale e rivascolarizzazione coronarica sono risultati simili nei 2 gruppi: 49% e 42% per pazienti assegnati a trattamento medico o a rivascolarizzazione coronarica, rispettivamente ( HR=1.51; p=0.13 ).

Solo 2 pazienti assegnati a trattamento medico hanno richiesto rivascolarizzazione coronarica nel corso del periodo di follow-up.

Inoltre, i pazienti sopravvissuti ai primi 30 giorni dopo la chirurgia non hanno mostrato un beneficio apparente della rivascolarizzazione sugli eventi cardiaci ( HR=1.35; p=0.36 ).

In conclusione, la rivascolarizzazione coronarica pre-operatoria in pazienti ad alto rischio che si devono sottoporre a chirurgia vascolare maggiore non è risultata associata a un miglioramento dell’esito post-operatorio o a lungo termine rispetto al trattamento medico ottimale. ( Xagena2009 )

Schouten O et al, Am J Cardiol 2009; 103: 897-901


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